L’omero è l’osso del braccio che si estende dalla spalla al gomito. Le fratture dell’omero sono spesso causate da cadute, che rappresentano la causa più comune. Tuttavia, anche incidenti stradali e infortuni durante la pratica di sport come sci o calcio possono causarle. In alcuni casi, la frattura può essere la conseguenza di condizioni patologiche come tumori o infezioni che indeboliscono l’osso e ne favoriscono la rottura, anche in assenza di un meccanismo traumatico (fratture patologiche). I sintomi di una frattura dell’omero possono variare in base al tipo di frattura, ma generalmente includono dolore e deformità, gonfiore, incapacità di muovere l’arto, perdita dell’uso normale del braccio con eventuale associazione di compromissione nervosa. I sintomi possono differire a seconda della gravità e della localizzazione della frattura. In presenza di uno o più di questi sintomi, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica per una valutazione appropriata.
Per valutare accuratamente l’estensione della frattura e le strutture coinvolte, al fine di determinare la necessità di un trattamento per riallineare l’osso e i suoi frammenti nella posizione corretta, è essenziale sottoporsi a una visita con lo specialista ortopedico, che valuterà la necessità di sottoporre il paziente in primis a una radiografia standard, seguita eventualmente da esami di secondo livello come la Tomografia Computerizzata (TAC), particolarmente indicata in caso di fratture articolari. Nella maggior parte dei casi, specialmente in presenza di dolore, gonfiore e limitata funzionalità dell’arto dopo una caduta, è bene immobilizzare l’estremità, applicare del ghiaccio e rivolgersi al Pronto Soccorso per una valutazione ortopedica.